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BOLZANO: UNA CITTA’ DI CONFINE

Bolzano – chiamata in tedesco Bozen – è  una città di confine, poiché è ubicata in un territorio in cui si incontrano  le due culture – germanica  e latina – dominanti nel continente europeo.

Pertanto, fin dalla sua fondazione, ha svolto la funzione di “limes” tra le due culture. Il mondo latino – in questo territorio – s’incontra  con quello germanico, intrecciandosi negli stili architettonici, nelle lingue, nelle tradizioni culturali e materiali per plasmare un unicum nel suo genere.

C’è una parola greca – koiné – che riassume e sintetizza la mescolanza e l’intreccio di culture diverse. Ne è l’esempio la pittura, l’arte figurativa e architettonica, in quanto allo stile giottesco e romanico si sedimenta, in seguito alle vicissitudini storiche, quello gotico, tipico, appunto, della cultura e delle tradizioni germaniche.  

Nel lento scorrere del tempo la città vide l’alternarsi delle diverse dominazioni (Visigoti, Ostrogoti, Unni, Longobardi, Ungari, Longobardi, Saraceni, Normanni) per poi consolidarsi con il possesso, nel XIII secolo, dei Conti del Tirolo, feudatari degli Asburgo.

Bolzano fu fondata, con molta probabilità, come  statio militare romana nel 15 d.C. con il nome di “Pons Drusi”. Dopo di allora, con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il territorio vide l’invasione dapprima degli eserciti barbarici e poi di Normanni e Ungari. Subì la dominazione secolare dei conti del Tirolo – vassalli degli Asburgo – fino al 1806 quando divenne parte del Regno di Baviera, alleato di Napoleone. Con la caduta dell’imperatore corso ritornò agli austriaci fino al termine della Prima Guerra mondiale quando passò al Regno d’Italia.

Durante il ventennio fascista, l’intero territorio dell’Alto Adige, o Sud Tirolo, subì l’imposizione della cultura italiana, che, però, non fu assorbita totalmente dalla popolazione, perché la lingua madre tedesca continua a essere predominante.  

Piazza stazione con lo sfondo delle Alpi Atesine

Cosa visitare a Bolzano

Passeggiando per i portici del centro storico – cuore pulsante della città – è  palpabile il connubio di culture, in quanto si sentono lingue diverse così come si vedono i differenti stili architettonici.  

Piazza Walther

La prima tappa da fare è la visita al Duomo cittadino, dedicato a Maria Assunta. Lo stile prevalente della chiesa è quello gotico e sorge su un’antica basilica paleocristiana del VI secolo. L’occhio attento dell’esperto intravvede, e nota tra le sue mura, l’alternarsi degli stili romanico e  gotico.  Costruita in pietra arenaria vide la presenza – durante gli inizi della sua costruzione – di maestranze lombarde nel XII, mentre la conclusione dei lavori risale  al XIV.

Il Duomo di Maria Assunta subì nell’estate del 1943 un devastante bombardamento che distrusse in parte il luogo di culto, soltanto alla fine del conflitto bellico si procedette alla fedele ricostruzione.    

Il Duomo dedicato a Maria Assunta

Un altro monumento storico da visitare nella città bolzanina è la chiesa con l’ annesso chiostro dei Domenicani. Il complesso conventuale risale al 1272, quando venne fondato dai frati seguaci di Domenico di Guzman, ed è la dimostrazione della sedimentazione dei diversi stili. All’interno si possono ammirare gli affreschi giotteschi, quelli di un anonimo pittore veronese e una pala del Guercino oltre a diversi cicli pittorici di epoche differenti.

Altra tappa obbligatoria per il turista è la visita al Museo Archeologico dell’Alto Adige, in cui si custodiscono le testimonianze della storia dell’interro territorio altoatesino. In questi ultimi decenni è diventato famoso per la mummia di Otzi, il famoso cacciatore primitivo, risalente all’età del rame,  ritrovato nelle vicine Alpi Atesine.

BOLZANO: LE TRADIZIONI ENOGASTRONOMICHE

Anche nella cucina bolzanina si mescolano le due culture. Un prodotto tipico della tradizione altoatesina è lo Speck IGP, riconosciuto da tutti come uno dei salumi principi della tradizione italiana. Invece, il  primo per eccellenza,  in cui si abbinano i sapori nordici e mediterranei, sono   i canederli. Nato come piatto povero di recupero degli avanzi si prepara con il pane raffermo, latte, uova con l’aggiunta di speck e può avere delle varianti aggiungendo gli spinaci o altri ingredienti. A questi piatti non può mancare un abbinamento dei vini del territorio. Due tra i vini rossi  più conosciuti di Bolzano  sono il Lagrein e il Santa Maddalena, che si abbinano alla perfezione ai canederli e allo speck. E dulcis in fundo non può mancare il dolce tipico della zona, cioè lo strudel, preparato con pasta sfoglia, ripieno di mele tagliate, uvetta, pinoli, cannella e zucchero a velo.   

LO STADIO

Lo stadio in cui gioca il SudTirol si chiama Druso – prenomen di Nerone Claudio – militare e politico romano figlio di Livia Drusilla terza moglie dell’Imperatore Cesare Ottaviano Augusto. Druso, fratello dell’imperatore Tiberio, fece costruire il primo ponte di Bolzano sul fiume Isarco.

Fonte: FC Sudtirol (lo stadio Druso)

1 Luglio 20244 minuti di lettura
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