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Cosa e chi può infrangere il sistema di gioco del Sassuolo?

Nell’ultima esibizione esterna a Cittadella, la squadra di Grosso ha dato l’impressione, perentoria, di giocare a memoria, di far girar palla con una facilità disarmante. Costringendo gli avversari a correre spesso a vuoto ed a sprecare energia. I neroverdi mostrano un’apprezzabile gestione della palla, facendola girare in modo non sempre prevedibile, offendendo tanto per vie centrali che dai lati, e creando molti grattacapi alle difese avversarie, e contenendo con ordine, senza scomporsi, magari facendo avvicinare gli avversari ai propri sedici metri ma poi abile a chiudere.

A tutto questo, che è una cospicua base, si aggiunge la cifra tecnica del giocatori. Alcuni dei quali probabilmente sono sprecati per la cadetteria e meriterebbero la serie A. Diversi giocano con il sinistro, danno del “tu” alla palla e questo certamente acuisce le difficoltà delle antagoniste. L’organico è completo e chi va in panchina, non essendo costantemente nell’undici titolare, in altre compagini di B sarebbe titolare inamovibili. La condizione fisica ed atletica poi allarga il gap nei confronti della concorrenza. Se si proiettasse la potenzialità espressa dal Sassuolo in A, la posizione di classifica nella massima serie, certamente, non sarebbe quella dell’ultima infausta stagionale culminata con la retrocessione. I ritocchi ne futuro mercato sarebbero poi mirati in vista della prossima stagione al fine di centrare gli obiettivi minimi.

Cosa e chi può insidiare la leadership, frutto del suo sistema di gioco, di Berardi e compagni? Nessuno si intravede all’orizzonte. Una realtà che le altre squadre son sembrate da tempo  rassegnate ad accettare. 

20 Marzo 20252 minuti di lettura
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