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Al Sassuolo manca solo la matematica. Sempre entusiasmante la bagarre per non retrocedere.

L’ultima  sosta stagionale del campionato cadetto – dovuta agli impegni delle nazionali –  consente di fare un’analisi oggettiva delle venti squadre partecipanti a otto giornate dal termine della regular season. Fin qui, analizzando la classifica, e l’andamento delle venti squadre, si può sostenere che tanti pronostici sono stati smentiti. Mancano otto giornate e non c’è  nessun verdetto definitivo: tanto nella parte alta  quanto nelle “sabbie mobili” della bassa classifica. 

SASSUOLO (69)

La squadra emiliana, dopo un inizio al “piccolo trotto”, e un po’ stentato,  è riuscita a confermare il pronostico iniziale. Soprattutto dopo il recupero fisico del suo giocatore simbolo, ovvero Domenico Berardi, che, insieme ad altri componenti della rosa, in primis Armand Laurientè, sta trainando il Sassuolo alla vittoria in scioltezza del campionato. Il direttore sportivo Francesco Palmieri – sotto  la supervisione della “vecchia volpe” Giovanni Carnevale –  è riuscito ad amalgamare giocatori di categoria superiore (Berardi, Laurienté, Boloca, Thorsvedt, Toljan, Obijang, Mazzitelli) con giovani di belle speranze (Moldovan, Muharemovic , Lipani,  Volpato, Moro…), consegnando, quindi, a Fabio Grosso una squadra forte per ritornare subito nella massima serie.

PISA (60)

I nerazzurri toscani sono andati oltre le più rosee aspettative iniziali. Infatti, si trovano al secondo posto e a distanza di sicurezza dalla terza posizione. Pippo Inzaghi ha dato al gruppo sicurezza e consapevolezza per la lotta verso le posizioni di vertice. Il Pisa si trova proiettato a conquistare la seconda posizione, utile ad accedere direttamente in serie A. Grinta, corsa e determinazione sono le qualità più importanti dei nerazzurri.

SPEZIA (55) 

Gli aquilotti di Luca D’Angelo sono una delle sorprese più liete del campionato. L’allenatore di origine abruzzese è subentrato lo scorso campionato, riuscendo a salvare la squadra impelagata nella lotta alla retrocessione. In questo campionato, invece, ha trasmesso il suo “credo” ai suoi ragazzi. Lo Spezia è una realtà del campionato per come affronta di “petto” tutte le gare. Sono poche le partite steccate dallo Spezia in questo arco della stagione. 

CREMONESE (48)

Della Cremonese ci si aspettava di più, ma diverse vicissitudini hanno “minato” il suo cammino. Di certo  il cambio in panchina (Eugenio Corini al posto di Giovanni Stroppa) affrettato, e momentaneo,  ha causato insicurezze. Il ritorno dopo poche giornate del tecnico brianzolo ha riportato certezze in seno ai grigiorossi. Dal ritorno in panchina sono stati pochi  gli scivoloni. La maxi squalifica del suo giocatore più talentuoso, cioé Franco Vasquez, potrebbe avere ripercussioni, anche se sembra che Stroppa abbia trovato la soluzione per ovviare all’assenza dell’argentino.

CATANZARO (46)

Nell’ultimo derby di Calabria contro il Cosenza, le aquile hanno trovato le motivazioni per proseguire verso posizioni di vertice. Dopo l’inizio di campionato, in cui la squadra  ha annaspato per i numerosi pareggi, Fabio Caserta ha svoltato per far dimenticare  Vincenzo Vivarini. Il Catanzaro potrebbe essere la “mina vagante” dei play off. Comunque, merito al presidente Floriano Noto di aver “ricostruito” con uomini di esperienza i quadri societari.

JUVE STABIA (43)

Alzi la mano chi all’inizio avrebbe pronosticato la Juve Stabia nell’attuale posizione di classifica.  E’ la sorpresa più eclatante del campionato cadetto. Luca Pagliuca ha dato conferme al campionato stravinto lo scorso anno dalle vespe in serie C. La Juve Stabia è in piena zona play off. Comunque, il miracolo ha un’artefice con un nome e cognome ben preciso, cioé il giovane direttore sportivo Matteo Lovisa.   

CESENA (42) 

Dietro la sorpresa Juve Stabia ci sono i bianconeri romagnoli. Anch’essi reduci dalla vittoria dello scorso campionato, hanno confermato l’intelaiatura della squadra, inserendo giocatori di categoria. Infine, l’allenatore  Michele Mignani ha trasmesso alla squadra sicurezze e certezze.

BARI (40)

Lo spavento dello scorso anno, ha costretto la proprietà a voltare pagina rinnovando i quadri societari. Il neo direttore sportivo Giuseppe Magalini ha dato le chiavi della gestione tecnica a un allenatore esperto, cioé Moreno Longo. I galletti “galleggiano” nella zona play off.

PALERMO (39)

I rosanero, al momento, rappresentano una delle più cocenti delusioni del campionato. La “sontuosa” campagna di mercato ha avuto un ulteriore importante intervento anche a gennaio con l’innesto di due elementi di peso, cioé il portiere Audero e il capocannoniere dello scorso anno Pohjanpalo. 

MODENA (35)

I canarini si trovano in un limbo, cioé una zona tranquilla ma rischiosa a soli tre punti dalla zona play out. In queste ultime otto partite il Modena dovrà continuare a fare risultati per non essere risucchiato. 

SUDTIROL (34)

I bolzanini stazionano dall’inizio del campionato nella zona calda della classifica. Al momento sono riusciti, sotto la gestione di Fabrizio Castori, a tirarsi fuori da posizioni preoccupanti, ma in serie B bisogna sempre tenere alta l’attenzione per non ricadere nell’inferno delle sabbie mobili. 

CARRARESE (33)

La neopromossa squadra toscana ha avuto un cammino regolare nel corso della stagione, anche se nelle ultime giornate ha avuto un rendimento altalenante, tanto che i marmiferi si assestano in una posizione di allerta. L’allenatore Antonio Calabro ha impresso un DNA alla squadra. Tanti addetti ai lavori avevano pronosticato un transito veloce dei marmiferi nella serie cadetta. Fin qui si sono sbagliati, vedremo al termine la sorte della Carrarese.    

FROSINONE (33)

La dolorosa retrocessione dalla massima serie ha lasciato tante scorie nei ciociari, che, dopo tante partite, si sono calati nella lotta per la retrocessione, non certo l’obiettivo del Frosinone alla vigilia del campionato. La gestione di Paolo Bianco sta dando i frutti, poiché le tre vittorie consecutive hanno dato una svolta. 

CITTADELLA (33)

I granata stanno disputando una stagione altalenante. Grandi prestazioni lontano dal Piercesare Tombolato, alternati a continui tonfi tra le mura amiche. Se il Cittadella non avesse conquistato tante vittorie esterne, sarebbe in una posizione preoccupante di classifica. I granata, comunque, dovranno sempre stare all’erta.

REGGIANA (32)

La squadra emiliana deve stare attenta a non fare ulteriori passi falsi, in quanto la sua posizione di classifica è preoccupante, perché  si trova ad avere gli stessi punti della Sampdoria, cioé il play out.

SAMPDORIA (32)

Trovare i blucerchiati nell’attuale posizione è a dir poco clamoroso, ma, del resto, è sempre il campo a esprimere i verdetti. Fin qui la Sampdoria ha deluso sul campo. Non contano i nomi, ma il gioco che la squadra esprime sul rettangolo di gioco. Si sono già alternati tre allenatori sulla panchina blucerchiata senza che ci siano state svolte significative. Inoltre, la rosa non ha i giocatori adatti alla lotta per la retrocessione. 

BRESCIA (31)

Le rondinelle avevano ben altre aspettative a inizio campionato, invece si trovano impelagati nella lotta per non retrocedere. Il presidente Massimo Cellino pensava di aver costruito una squadra con solide certezze, ma il campo ha decretato altri risultati. Ormai il Brescia è stato risucchiato nella bagarre della lotta per non retrocedere.

MANTOVA (30)

I virgiliani nel girone di ritorno sono in caduta libera e stanno vanificando quanto di buono avevano “seminato” nelle prime 20 partite di campionato. La squadra di Davide Possanzini aveva avuto un cammino regolare al Martelli di Mantova, mentre difettava nelle gare esterne. Nel girone di ritorno ci sono state cadute in casa che hanno risucchiato i biancorossi nella zona calda della classifica.

SALERNITANA (30)

La stagione della Salernitana, fino a questo momento, è irta di ostacoli. La retrocessione è stata accompagnata da problemi societari. Se inseriamo anche Andrea Sottil sono già 4 gli allenatori che si sono alternati sulla panchina dei granata. Alle turbolenze della gestione tecnica, si aggiunge anche il defenestramento del direttore sportivo Gianluca Petrachi. La Salernitana ha, però, una formazione in grado di tirarsi fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica. 

COSENZA (25)

I Lupi della Sila stanno attraversando uno dei peggiori momenti della propria storia. L’inizio del campionato era stato confortante poi il lento declino coinciso con la penalizzazione di 4 punti. E’ inutile nasconderlo, il macigno della penalità ha inferto un colpo al cuore alla stagione del Cosenza. Ma c’è di più: il rapporto lacerato tra la tutta la tifoseria (compresa anche città e provincia) e il patron Eugenio Guarascio sta dando il colpo di grazia alla stagione calcistica. In riva al Crati si sono protratte trattative (vere e presunte) di cessione societaria non si sono concretizzate. La matematica ancora non condanna i rossoblù, ma la sconfitta nel derby di Calabria contro il Catanzaro, ha inferto un colpo micidiale per risalire la classifica. Per la salvezza serve un “super” miracolo.     

23 Marzo 20257 minuti di lettura
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